Valextra incontra Guido Taroni

Il fotografo della nostra serie Milano Outside/Inside ci svela le sue suggestioni.

Guido Taroni, il fotografo dietro al progetto Milano Outside/Inside, è nato e cresciuto a Milano, il che rende il suo sguardo creativo la scelta perfetta per cogliere gli intriganti contrasti e mettere in risalto la bellezza della nostra città comune. In questa intervista ci parla delle immagini e dei ritratti realizzati e di ciò che rende Milano l'inimitabile polo artistico che è.

 

Valextra: Cosa ti ha attratto del progetto Milano Outside/Inside?

Guido Taroni: La possibilità di poter raccontare attraverso immagini gli straordinari edifici, con le loro storie e stili diversi e la ricerca di una connessione tra l’interno e l’esterno.

 

V: In che modo ritieni che i palazzi catturino l’essenza di Milano?

GT: Ogni edificio possiede un proprio stile e una sua personalità, ma tutti insieme restituiscono una descrizione perfetta di cosa sia Milano, almeno ai miei occhi.

Questa splendida città cresce di giorno in giorno e la sua architettura è testimone di questa costante evoluzione. Vecchi edifici del XVIII e XIX secolo convivono accanto ad altri ricostruiti nel dopoguerra da grandi architetti come Piero Portaluppi, Gio Ponti e Gianni Lancia, così come vicino ad aree urbane totalmente nuove.

 

V: Quali dettagli di eccellenza ti hanno colpito di più?

GT: In generale, in ogni luogo, sono rimasto molto affascinato da tutte le maestrie e le tecniche di costruzione utilizzate da questi artigiani italiani. Ogni posto che abbiamo fotografato era unico: A volte la facciata dell'edificio era sobria, ma poi all'interno si scopriva qualcosa di incredibilmente decorativo e inaspettato, giardini nascosti, collezioni d'arte mozzafiato, affreschi e così via.

 

V: Come hanno interagito le varie personalità con l’ambiente e in che modo si completano a vicenda? 

GT: Tutti hanno interagito molto bene con l’ambiente. Epoche differenti, persone differenti e differenti stili hanno trovato la perfetta armonia con Milano.



V: In che modo hai valorizzato l’eccellenza delle borse Valextra in queste immagini?

GT: È stato molto naturale trovare un legame fra l’eleganza e il design delle borse Valextra, i luoghi e gli ambassador Valextra. Credo che lo scatto perfetto si realizzi quando questi tre elementi sono armoniosi insieme e non si pensa alla struttura della foto, ma ci si gode semplicemente la scena.

 

V: Che tipo di luce hai utilizzato e qual è il momento migliore del giorno per catturare questa immagini in una luce suggestiva?

GT: Cerco sempre di lavorare con la luce naturale, perché dà un senso di verità e di realtà. Dipende dal tipo di lavoro, ma di solito mi lascio ispirare dalla luce del giorno stesso. Potrei iniziare dove la luce sembra migliore o dove offre esattamente l'atmosfera che sto cercando, ma poi per lo stesso motivo durante il servizio posso cambiare improvvisamente posto.  

 

V: Cosa suggeriresti a qualcuno che non è mai stato a Milano

GT: Con un po’ di attenzione, di scoprirla andando in bicicletta. Credo sia il modo migliore per capire la città.

 

V: Cosa significa per te l’eccellenza milanese?

GT: Una tradizione forte e profonda, con il giusto tocco di eleganza, unita anche a una naturale raffinatezza.

 

V: In che modo pensi che Valextra la rappresenti?

GT: Per me Valextra è esattamente questo, con le sue forme e le sue linee estremamente legate alla bellezza del design e dell'architettura italiana.


V: Cosa significa per te e per il tuo mestiere l’eccellenza?

GT: Per me eccellenza significa offrire ai miei clienti il migliore risultato possibile, non solo in termini di qualità d’immagine (come può essere per esempio la risoluzione), ma nel creare immagini che riflettano la mia evoluzione di crescita personale e professionale come fotografo. Ho iniziato a fare questo lavoro molto giovane e posso dire a oggi di essere sempre più convinto e sicuro di cosa mi piaccia davvero e di quale sia la mia visione estetica.