Valextra incontra Fumiko Imano
La pionieristica fotografa giapponese porta il suo caratteristico doppio scatto nella nostra campagna Introducing Milano
Chi meglio della famosa fotografa giapponese Fumiko Imano può cogliere la duplice anima e gli intrecci narrativi di Milano? Celebre per i suoi autoritratti raffiguranti una gemella immaginaria, Fumiko Imano ambienta luoghi e protagonisti in scenari sorprendenti, presentandoli attraverso un punto di vista decisamente originale. Per la nuova Campagna Introducing Milano, le abbiamo affidato il nostro ultimo oggetto del desiderio, la borsa a mano Milano, realizzandone una retrospettiva contemporanea. Qui ci parla del progetto, del suo metodo di lavoro e di cosa la porta a scegliere il punto di equilibrio tra finzione e realtà.
Valextra: Ciao Fumiko. Quali sono le tue prime impressioni su Milano e cosa ti ha colpito di più?
Fumiko Imano: Gli edifici in marmo e il cibo, cucinato in modo così genuino e squisito!
V: Come hai concepito, per questa campagna, il link tra l’eredità storica Milanese di Valextra e la sua presenza nel panorama attuale?
FI: Volevamo rendere l'idea di un tempo storico e di un tempo presente. La modella, Grace Elizabeth, è giovane ma ha una personalità molto matura, il ché era la corrispondenza perfetta. Inoltre, desideravo mostrare alcuni scorci di Milano.
V: La tua estetica evoca riflessioni e confronti tra finzione e realtà; cosa ti spinge a esplorare questa giustapposizione?
FI: Per quanto non ami guardare al mio passato, la fotografia è una faccenda che riguarda il passato. Ma nel momento in cui osservo queste fotografie in terza persona, la fotografia diventa la mia finzione.
V: Come nella Campagna per Valextra, il tuo modo di lavorare si concentra sull'individuo e sulle sue differenti personalità: che cosa ti affascina maggiormente nel cogliere questi elementi?
FI: Comparire nei panni di me stessa nelle mie opere è come affermare la mia firma artistica e la mia presenza in essa.
V: Quando hai scoperto la fotografia, e quando hai deciso di farla diventare il tuo lavoro?
FI: Da giovane volevo fare la fotografa di moda, ma non ci riuscivo. Ero molto possessiva riguardo al mio lavoro e non riuscivo a collaborare con altri. Poi ho deciso di fare tutto da sola come auto-ritrattista. Ma ora che ho affermato il mio percorso di artista, ho smesso di avere un ego troppo grande e riesco a collaborare felicemente.
V: Quando hai iniziato a pensare alla tua gemella immaginaria e come hai deciso di realizzarla?
FI: Credo sia stato intorno al 2000. Ero a Londra e poi, quando sono tornata in Giappone, ho avuto una crisi d'identità per inserirmi nella cultura giapponese. Avevo già 27 anni e dovevo adattarmi al mondo degli adulti, ma non ci riuscivo. Ho pensato: "Se avessi avuto una gemella sarebbe stato più facile vivere insieme e affrontare tutto questo". Così ho iniziato a creare la mia gemella usando forbici e colla. Ma non essendo reale, ho voluto mostrare il taglio e la cucitura delle due fotografie.
V: Hai una foto preferita che hai realizzato?
FI: Forse 'Fountain Twins' che ho scattato nella mia città, Hitachi, nel 2002. In un certo senso la trovo tuttora perfetta.
V: Puoi dirci qual è la tua fotografia preferita scattata per questa Campagna e perché?
FI: Credo sia quella con Grace! Naturalmente mi piacciono le sue foto da sola, ma insieme la trovo più intima, come se fosse la foto di un'amica. È davvero dolce e fotografarla è stato fantastico! Qualsiasi sua foto può essere scelta perché è perfetta.